domenica 9 aprile 2017

Napoli sotterranea

La guida ci dice di restare nel gruppo: chi prende iniziative e se ne va in giro per i sotterranei si  perde, nel sottosuolo di Napoli c'è una rete di cunicoli e gallerie estesa 476 chilometri quadrati. I greci fondarono Napoli, approdando a Castel Dell'Ovo, l'insediamento greco venne chiamato Partenope. Per costruire Napoli è stato usato il tufo. I blocchi di tufo venivano ricavati dal suolo: venivano conficcati dei cunei di legno nel suolo di tufo. I cunei venivano bagnati. Dilatandosi il legno spaccava il tufo e in questo modo venivano ricavati i blocchi dei quali sono composti gli edifici di Napoli. Per questo esistono ora tutte queste gallerie nel sottosuolo della città. Questo crea anche problemi, le gallerie a volte non sopportano il peso delle strutture sopra, e si formano delle voragini. Ad un certo punto, col crescere dell'estensione della città, c'era un gran fabbisogno di acqua. I classici acquedotti romani non avrebbero potuto funzionare a Napoli perché è posata su un territorio irregolare con collinette, salite e discese. Bastava usare la rete di gallerie del sottosuolo, impermealizzate col calcidium che loro hanno inventato. Non c'erano scale per accedere all'acquedotto ma solo pozzi profondi 30 - 40 metri. Nell'epoca dei Borboni sono state create le fognature di Napoli, ma il progetto era sbagliato, la fognatura è stata creata sopra ai cunicoli dell'acquedotto, quindi c'erano infiltrazioni nella parte sottostante che hanno fatto ammalare gli abitanti della città, causando diverse epidemie. Gli addetti alla pulizia dei serbatoi sotterranei dovevano passare in pozzi e cunicoli impossibili e angoscianti, scendendo 30 o 40 metri sottoterra, solo con la forza delle proprie braccia e gambe, usando apposite rientranze nella roccia nelle quali infilavano le mani ed i piedi a mo' di scaletta. Erano di solito persone mingherline e piccole di statura, vestite con vestiti impermeabilizzati e cappucci. Per questo li chiamavano i Munnacielli (piccoli monaci). Questi addetti agli acquedotti (attraverso i pozzi) risuscivano ad avere accesso anche alle abitazioni dei signori e, qualche volta ne approfittavano rubando qualcosa oppure portano qualcosa nelle case dei più poveri come dei Robin Hood partenopi. Ancora oggi i napotetani usano il detto "Ma che... è passato o Munnaciello?" quando non trovano qualcosa in casa oppure quando un oggetto è stato spostato in modo inconsueto. Più tardi le cavità sotterranee sono state usate come deposito - discarica di materiale di risulta di scavi o lavori edilizi, fino alla seconda guerra mondiale, quando venivano utilizzate come rifugio antiaereo. Poteva capitare che qualcuno, risalendo dal sotterraneo dopo il bombardamento, non trovasse più la sua casa e quindi rimaneva ad abitare lì. Un giorno una bomba cadde infilandosi esattamente in uno dei pozzi, ci furono 400 morti. Da quel giorno i pozzi sono stati murati. Dopo la guerra le cavità divennero di nuovo discariche, nelle quali buttare le macerie dei bombardamenti. Adesso Napoli Sotterranea è stata messa a disposizione dei turisti. Sono stati fatti anche dei concorsi pubblici per premiare (e realizzare) le migliori idee per l'utilizzo di queste cavità sotterranee. Uno dei progetti, proposto da un architetto milanese, era la realizzazione di colture e orti sotterranei mediante l'uso di lampade. L'acqua non è necessaria data l'umidità del luogo. l progetto è stato abbandonato, ma attualmente ci sono ancora colture la sotto, il basilico coltivato in quel luogo è molto profumato perché non risente dell'aria inquinata della superficie. Un'ultima curiosità: sono stati trovati innumerevoli oggetti nei sotterranei, lasciati cadere accidentalmente dalla superficie, soprattutto una vera collezione di pitali che, magari urtati dall'utilizzatore, cadevano nei pozzi. Un'altra particolarità del sottosuolo di Napoli è la presenza dei resti, inglobati nelle case e nelle cantine della zona centrale della città, di un antichissimo teatro greco di ben 7.000 posti. Si hanno testimonianze negli scritti antichi dell'esistenza di questo teatro nel quale si è esibito anche Nerone. Attualmente i resti di questo enorme teatro antico sono visibili in diverse cantine e bassi di Napoli. In particolare, c'è un'abitazione di un'anziana signora (ora scomparsa) che sotto al letto aveva un sotterraneo dal quale si accede ad un ambiente che presenta i resti del teatro greco. Il letto di ferro della signora è montato di un piccolo binario, basta spingerlo e si apre quello che sembra un passaggio segreto, una via alla Napoli sotterranea.

 Da una visita a Napoli Sotterranea del 4 Aprile2017