venerdì 15 settembre 2023

La Reggia di Colorno

Siamo stati alla Reggia di Colorno (Parma) il 3 Settembre 2023. All'entrata si può ammirare lo scalone dipinto in onore di  Napoleone (ci dice la guida che lui non è mai stato qui ma è venuta sua moglie mentre lui era in esilio). La reggia è in stile neoclassico con molti  trompe-l'œil e in stile francese. Prima il giardino della reggia era immenso, 3 km.  nello stile francese poi Maria Luisa l'ha ridimensionato trasformandolo secondo lo stile inglese. All'interno non sono rimasti tantissimi mobili, perché molti sono stati presi dai Savoia, alcuni sono tuttora a Roma nei palazzi delle istituzioni. La reggia è stata usata anche come manicomio dal 1871.  Anche Basaglia è stato qui nella sua missione di abolizione di quelle strutture o comunque semplicemente per la sua professione. C'era un'espressione dialettale che diceva: I vegnan tutt matt par vegn a Colorni. Dopo la seconda guerra mondiale la reggia è arrivata ad ospitare oltre mille malati. Vediamo un salottino molto bello con stucchi rococò del 1757. Tra i vari personaggi che vissero nella reggia c'era anche Ranuccio Farnese, uno dei due personaggi delle statue equestri della Piazza Cavalli di Piacenza. Dopo i Farnese fu la volta di Filippo V di Borbone e poi di suo figlio Ferdinando. Ferdinando era malvoluto in corte e benvoluto tra il popolo, una persona particolare e schiva che non amava la mondanità e studiava l'astronomia. Ferdinando voleva andare in convento ma lo fecero sposare a 14 anni, quando arrivò la moglie, pare che lui non fosse presente ad accoglierla (inolttre pare che preferisse le contadine). La guida ci dice che ha avuto avuto 16 figli, ma che solo 3 erano suoi. Passiamo in una stanza che contiene una collezione di  porcellane di fabbricazione viennese (nell'immagine un particolare di una statuetta).
Ferdinando dedica a San Liborio la chiesa nel complesso della reggia e poi costruisce il Convento dei Domenicani, lì vicino c'è un ponte dedicato a San Giovanni Nepomuceno (quello di Praga). La chiesa di San Liborio è rimasta intatta perché consacrata. Tutto quello che qui è presente è ciò che ha voluto Ferdinando. Nella chiesa sopra all'entrata c'è una tribuna molto grande, Ferdinando entrava e si sedeva nel coro non nella tribuna perché non amava farsi vedere. La tribuna era comunque collegata agli appartamenti nobiliari. Gli appartamenti sono molto belli, in particolare la stanza più alta di Ferdinando con rosa dei venti sul soffitto. La Rosa dei venti prima aveva una barra metallica collegata con una banderuola sul tetto, sensibile ai venti, quindi una specie di lancetta indicava che vento spirava in quel momento.