venerdì 27 maggio 2022

Andalusia

 

Arriviamo a Granada nel pomeriggio del 16 Maggio 2022.
Soggiorniamo nel quartiere Albaycin in una piazzetta piena di vita con un locale e gruppi di persone che cantavano e suonavano. Poco dopo ci dirigiamo verso la Cattedrale maestosa con diversi ingressi quasi come fosse un quartiere della città. Nella cappella reale sono sepolti regina Isabella I e il re Ferdinando
Il 17 Maggio  2022 dopo aver fatto colazione nella piazzetta dell'Albaycin passiamo davanti ad una casa che ha davanti alla porta di ingresso un tavolino con una teiera ed alcuni bicchieri. Un signore marocchino mi chiede in spagnolo se voglio un bicchiere di te, perché no? Mi offre un te buonissimo alla menta.
Prendiamo l'auto (una Picanto a noleggio) e dopo aver fatto un giro largo intorno alla città arriviamo al parcheggio dell'Alhambra. Antonio, la guida italiana (è un giovanotto spagnolo che ha fatto l'Erasmus a Modena) ci accoglie gentilmente e iniziamo la visita. Scopriamo che Granada vuol dire Melograno, frutto che compare in abbondanza nei giardini di questo complesso. Gli ingeneri arabi hanno alzato il letto del fiume Darro e dato acqua a Granada nel 1238, l'Alhambra infatti è stata costruita dagli arabi.
Alhalambra è come un parco botanico. La temperatura in questa giornata di maggio è eccezionalmente alta ma nell'estate arriva tranquillamente a  42 gradi. La latitudine di Granada  è equivalente a quella della Sicilia ma clima è continentale. Alhambra vuol dire la rossa in arabo il nome viene dal colore rosato delle mura che circondano l'Alhambra. Il Generalife è l'orto che vi è coltivato all'interno con cura meticolosa. C'è un orto fornitissimo. Vediamo l'oppio (che gli arabi portarono) oltre ad altre innumerevoli piante e frutta come il melone. C'era una cultura ed un livello di conoscenza avanzata in tutti i campi, i medici dell'epoca operavano le cataratta. Passiamo in un giardino di Zagare, il profumo è intenso. Alcuni orti sono stati tramutati in giardini nell'800. C'è un giardino con le rose di Damasco, una qualità molto pregiata e con un intenso profumo che serviva per fare l'acqua di rose ed altri medicamenti. Granada in quei tempi era araba e il quartiere dell'Albaycin é la testimonianza della Granada mora (araba). La cultura araba e musulmana portata a granada dal Muḥammad ibn Naṣr (noto anche come Naẓar), (fondatore della dinastia Nasride del Sultanato di Granada) era autonoma e più avanzata rispetto alla cultura tradizionale musulmana, si pensi che, a quei tempi, gli Arabi a Granada bevevano il vino, la stessa parola alcool è una parola di origine araba. Gli Arabi (arrivati dalla Siria) , come sopravvivono in un territorio in mezzo ai cristiani? Perché pagano per mantenere la pace e hanno rapporti con tutti. Numerosi sono stati gli usi portati da questo dominio, come l'uso di uve conservare in salamoia le uve stesse e le crisalidi con la seta . Camminando, passiamo in un labirinto fatto da rose profumate. Antonio ci racconta che gli Arabi eccellevano anche come cuochi e hanno introdotto l'uso di numerosi piatti. Gli arabi hanno portato anche il Cavallo arabo molto bello ed elegante. Il cavallo europeo è più forte ed è ottenuto dall'incrocio del cavallo arabo con quello andaluso. Nell'Alhambra volano e stridono molte rondini che fanno il nido nei palazzi. Tutti i palazzi sono riccamente decorati in modo finissimo. Si nota una grafia che ricorda la lettera W, è il nome di Allah scritto in arabo e nelle decorazioni si ripete in modo incessante. Quando i cristiani hanno riconquistato l'Andalusia, per fortuna, hanno rispettato questa arte e hanno lasciato inalterate le decorazioni e le opere che sono bellissime. Un'altra decorazione che si ripete continuamente è la Mano di Fatima chiamata anche Hamsa o Khamsa. La leggenda narra che Fatima, la figlia del profeta Maometto, si fosse ingelosita a causa della decisione del marito, Ali, di prendere una concubina. Vedendo i due assieme Fatima, addolorata, mise la mano nell’acqua bollente senza accorgersene, ma quando tolse la mano dall'acqua tutti videro che, per una sorta di miracolo,  non si era bruciata. Ali, allora, si rese conto del forte amore che lo legava a Fatima e decise di rinunciare alla concubina. Per i musulmani la Mano di Fatima è amuleto contro il malocchio e le influenze negative in genere. Passiamo in un giardino tutto delimitato di siepi di mirto sempre molto curate, basta toccare le foglioline e annusare le dita per sentirne l'aroma. Passiamo in un giardino che ha al suo interno il tronco ormai morto di una pianta enorme. La leggenda dice che la Sultana (la favorita del sultano veniva chiamata in questo modo) ogni sera di luna piena incontrava un amante ai piedi di questo albero.  Quando il sultano lo scoprì, perdonò la sultana, ma fece impiccare a questo albero il suo amante e poi ordino ai giardinieri di far seccare l'albero e lasciarlo così a monito. In realtà pare sia stato un fulmine che ha colpito la pianta.
I cristiani impiegarono 10 anni per conquistare la zona e per riuscire nel loro intento distrussero le opere idrauliche che portavano l'acqua alla cittadella. Il Sultano si arrese per non farla distruggere. Passiamo in un orto e vediamo la pianta del Tasso,
conosciuto come albero della morte, veleno talmente potente che veniva usato per le frecce e poi vediamo anche le piante del chinotto. Nell'Andalusia hanno vissuto gli Etruschi (iberici) che furono i primi abitanti 3000 anni fa poi i Fenici, che portarono la salatura della carne (il famoso Jamon), poi Greci e i Cartaginesi, poi i Romani che furono qui per 500 anni. Dopo vennero Barbari Visigoti e dopo i Musulmani nel 711 provenienti da Damasco in Siria. Gli arabi costituiscono un califfato con connotati di indipendenza religiosa e politica. A Granada il poeta Federico Garcia Lorca, sostenitore della Repubblica durante la guerra di Spagna, venne catturato e fucilato dai franchisti a Granada.
L'Alhambra è estesa 4 km ed ha 22 torri e fu saccheggiata da Napoleone. Nella Medina (il quartiere arabo) c'erano schiere di artigiani esperti che addirittura coniavano le monete, non erano schiavi, venivano pagati ed avevano 4 pause al giorno per pregare e per andare negli Hammam (le terme). All'orizzonte si vede la Sierra Nevada, imbiancata. che ha vette di oltre
3000 metri. Quando a Granada piove sulla Sierra Nevada nevica.
In questi giardini crescono frutti  tropicali come la cirimoia e l'avocado, per effetto della Sierra vicino al mare. C'è anche canna da zucchero e si fa il Rum. Nell'Andalusia ci sono lussuosi alberghi, di solito edifici storici pregiati, di proprietà dell'Ayuntamento (il Comune), essi vengono chiamati Parador. La guida ci dice che Granada è meno cara di altre città andaluse, essendo una città universitaria. A Granada effettivamente le tapas sono gratis. Le tapas sono gli spuntini che nei locali servono insieme al bere (come da noi con l'aperitivo). Nel 1492 è avvenuta la conquista di Granada da parte dei cattolici ed è nata la Spagna. Carlo V ha costruito un palazzo enorme nei pressi dell'Alhambra. Un bassorilievo all'esterno del palazzo rappresenta la Battaglia di Pavia, nella quale Carlo V vinse contro i francesi. Il palazzo non fu mai terminato né i regnanti lo abitarono. Carlo V alla fine morirà ritirato in in un convento in Estremadura. All'interno del palazzo nel cortile, ci dice Antonio, c'è un'acustica bellissima, infatti, non per puro caso, arrivano un gruppo di persone che iniziano a cantare a cappella, devo dire bene, l'esecuzione è gradevole, ma il coro viene fermato quasi subito dagli addetti alla sicurezza. - Per fare qualsiasi esibizione - ci spiega Antonio - occorre un permesso delle autorità
Visitiamo quindi l'Alcazaba che è la fortezza. Ovviamente essendo l'Alcazaba una struttura militare è più scarna e non così interessante, molto bella però la vista che mostra la parte più alta dell'Alhambra. Il sole è ancora alto, il tramonto qui è un'ora dopo rispetto al nord Italia. La guida ci dà un po' di consigli per la serata. - Andate a vedere l'esibizione del flamenco nelle grotte del quartiere Montesacro all'Arrocio o alla Venta el Gallo e potrete cenare sempre a Montesacro da Aben Umeja e Las Tomasas, sono ristoranti con una vista eccezionale. -  A Granada ci sono 300 giorni di sole all'anno ma il suo territorio dà acqua a tutti i paesi perché c'è la Sierra Nevada che costituisce una riserva d'acqua. Nei Palazzi Nasridi (che vediamo subito dopo) c
i sono deliziose decorazioni con lapislazzuli che che provengono dall'Afghanistan. Molti di questi palazzi erano ad uso istituzionale (non abitativo). 
Ci sono decorazioni create con azulejos fatti con i forni a 1000 gradi. I palazzi sono freschi all'interno e avevano già il riscaldamento a pavimento per l'inverno, con un sistema di canali di acqua calda che scorrono sotto al pavimento. In alcune stanze ci sono finiture in cedro libanese.
Il Patio del mirto è come un Tāj Maḥal fatto 300 anni prima, orientato alla Mecca. Sulle decorazioni sempre onnipresente la Mano di Fatima, i muri dell'Alhambra sono un libro scritto. Vediamo la fontana con i 12 leoni, la presenza dei leoni in un'opera all'interno di questo edificio conferma che i Nasridi avevano una cultura islamica avanzata e completamente autonoma. Una bellissima Cappella  rappresenta il cielo stellato e si ispira alle notti del deserto quando un viaggiatore si stende sulla sabbia e ammira il cielo stellato, il soffitto è splendido. Bellissimo il Belveder dell'indarajas, restaurato con colori dell'epoca. In queste stanze era l'Harem del sultano, qui suonavano musici ciechi e i corpi di guardia erano composti da eunuchi.
Nel 1492 l'Andalusia diventa cristiana ma Granada è ancora mora nel senso che gli abitanti conservavano i loro usi e la loro religione e vengono tollerati. Dopo otto anni però arriva la Santa Inquisizione. Gli islamici vengono costretti alla conversione alla religione cattolica oppure all'espulsione dal paese. Quasi tutta la popolazione si converte, saranno i moreschi. I moreschi non hanno gli stessi diritti e pagano più tasse. Molti vanno a rifugiarsi sulle montagne. Nel 1568 avverrà una rivolta che sarà repressa, i moreschi verranno espulsi e ciò comporterà un movimento di due milioni di rifugiati. Dal Sacromonte si ha una vista notevole dell'Alhambra, c'è un detto spagnolo che dice dell'Ahlambra Rosada por fuera dorada por dentro cioè fuori rossa e dentro dorata nel senso che l'Alhambra è rossastra e con i muri spogli come fosse un semplice fortilizio ma all'interno presenta meraviglie. Andiamo al mercato coperto e pranziamo, guardando la gente che passa, con un piatto di almejas
(le cozze), freschissime e appena scottate,  con una goccia di limone ed il vino bianco fresco e squisito.

Il quartiere Sacromonte di Granada

 I quartieri (barrios) di Albaycin e di Sacromonte sono pavimentati con i ciotoli, sembra di essere in un paese ma in realtà Granada è una grande città. Seguendo il consiglio di Antonio (la guida) ci facciamo una scarpinata in salita e arriviamo alla Venta el Gallo locale di flamenco in pieno quartiere Sacromonte. Il Sacromonte è il quartiere gitano, qui è stato inventato  il flamenco. Anche qui la popolazione viveva in grotte come a Matera, aspettando che inizi lo spettacolo, visitiamo il museo museo della Casa grotta, si rivive un po' l'atmosfera dei sassi di Matera. Ci troviamo in una piccola stanzetta ricavata nella grotta. Nella stanza, una minuscola finestra metteva in comunicazione l'ambiente con la stalla, che con il calore degli animali faceva da riscaldamento. Beviamo qualcosa e mangiamo alcune tapas e poi ci sediamo alla Venta el Gallo per lo spettacolo di flamenco. Emozionante, un'ora immersi in questa musica e balli gitani una cosa  indomita e antica.

Cordova 18 Maggio 2022
A Cordova visitiamo la moschea che qui si chiama Mezquita Catedral. Al suo posto era la Basilica di S.Vincenzo Martire. Sul pavimento dell'attuale moschea c'è un vetro e si vedono le rovine della vecchia chiesa cattolica. La moschea è enorme e bellissima. Simile alla moschea di Damasco, l'ha costruita il Sultano scappato dalla Siria. All'epoca il pavimento era di sabbia e sopra mettevano le stuoie per la preghiera. All'interno c'è una penombra gradevole. Tra le colonne sono appesi dei lampadari con tante lucine rosse che conferiscono all'ambiente semibuio un aspetto molto suggestivo. La luce entra nei lucernari e si smorza adagio e dà questa atmosfera. Alcune colonne sono rivestite di un materiale calcareo che viene attraversato dalla luce. 

Il Mihrab ha ornamenti sontuosi, in questo luogo sedeva il califfo o l'imam. Tutto questo è stato integrato con elementi cattolici, dopo che il territorio è stato conquistato dagli stessi, infatti c'è un coro impressionante tutto in mogano.
 

Alcazar (fortezza) di Cordova
Anche questo edificio prima fu arabo, poi per dieci anni, da questo spazio si organizzò la strategia di conquista del regno di Granada, per cui i Re Cattolici, Ferdinando ed Isabella vi trascorsero vari periodi. Infatti qui nacque una delle loro figlie, l'infanta María, futura regina del Portogallo, e qui ebbero luogo le conversazioni con Cristoforo Colombo prima del suo primo viaggio in America. C'è una sala di mosaici romani rinvenuti nel 1959. Questo edificio fu anche la sede dell'Inquisizione spagnola.

Ronda 19 Maggio 2022

Sulla strada per Setenil De Las Bodegas e Ronda (dove siamo diretti) ci fermiamo ad Osuna e consigliati da un simpatico signore attempato ci prendiamo una Ardeana che è un dolce tipico di queste parti, ripieno di marmellata. Passando per Almargen vediamo una rotonda stradale con al centro un cesto di olive gigante. Effettivamente, per tutto il viaggio, abbiamo attraversato campi e valli coltivati ad olivi. 

Sostiamo a Setenil De Las Bodegas. In alcune vie di questo borgo (una in particolare) le case sono state costruite nella profondità di lunghe fessure nella montagna, quindi, fuori dalla porta di casa hanno un imponente portico naturale di roccia.

Ronda
Arriviamo a Ronda nel pomeriggio, il paese dov'è nata la corrida. Ronda è costruita su un altopiano di roccia a strapiombo su una gola dove scorre il fiume Rio Guadalevin.
Impressionanti le gole e gli strapiombi di questa città. Bellissima la Plaza de Toro, con l'arena bianca che riempie la piazza e, davanti la scultura di un toro. Arriviamo alla Plaza España. L’edificio che un tempo ospitava l’ayuntamiento (comune) oggi è il parador di Ronda.  Intorno al Parador di Ronda camminiamo sul Paseo de Hemingway (il cammino di Hemingway) e quindi mangiamo in un bar qualche asparago bianco, le acciughe con aceto e le acciughe cantabriche e poi anche un panino con jamon (prosciutto crudo spagnolo)  e salmorejo. Subito dopo visitiamo la chiesa di Santa Maria la Mayor. Anche questa chiesa ha un aspetto molto particolare, con dei porticati esterni e anch'essa presenta arte cristiana di influsso arabo perché è stata costruita sopra ad una moschea. Molto bella la vista dall'alto da dove si ha una vista affascinante della chiesa. Vicino alla porta di ingresso c'è un murale enorme: il San Cristoforone. Secondo la leggenda San Cristoforo era un gigante della Cananea (l'attuale Libano) che era al servizio del diavolo, poi un giorno lo vide scappare spaventato da una croce, quindi rimase affascinato dal potere della croce e si mise al servizio di un eremita che gli disse di aiutare i poveri a guadare il fiume caricandoseli sulle spalle. Belli i murales moderni di Raymonde Pagegie dipinti negli anni '80 del XX secolo. Un altare di questa chiesa fu distrutto nella rivoluzione del 1936. All'interno di una sacrestia c'è una testa di cristo in legno che fu donata al grande torero Antonio Ordonez. Il torero, molto famoso a Ronda, faceva generose offerte all'istituto che assisteva gli invalidi della città. Un giorno uno di questi gli donò una testa di cristo che lui aveva scolpito in legno e pare che Ordonez non la lasciasse mai e la tenesse sul suo comodino.
Hemingway, appassionato di corride e Orson Welles amavano questa cittadina, le ceneri di Orson Welles sono conservate a Ronda. Passiamo alla Casa del Rey Moro dove ci sono giardini ed una scalinata di epoca araba che arriva fino al fiume. In questo luogo Madonna ha girato parti del video di Take a bow.

Plaza España
Nel suo romanzo Per chi suona la campana, Emingway racconta un episodio nel quale i Repubblicani spagnoli presero una cittadina, assaltando la caserma dei civiles e poi uccisero tutti i fascisti della città in modo cruento. Pilar, uno dei personaggi del romanzo, dice:

"E va bene. racconterò tutto, esattamente com'è andato. Ma tu guapa, mi devi interrompere se qualche cosa ti darà fastidio"

"Se mi darà fastidio, non lo ascolterò" le disse Maria. "Non può esser peggio di tante altre cose."

"Io credo di sì" disse la donna. "Dammi un'altra sigaretta, Ingles e vámonos"

Sempre Pilar, nel romanzo, dice:

"(...) La cittadina di cui ti parlo è costruita sull'altopiano, a precipizio sul fiume, ed ha una plaza con una fontana, delle panchine e dei grandi alberi che fanno ombra alle panchine. I balconi delle case danno sulla plaza. Sei strade finiscono sulla plaza e davanti alle case che la fronteggiamo c'è un portico che gira intorno, dove si può camminare all'ombra quando il sole scotta. I portici corrono su tre lati della plaza; sul quarto lato c'è la passeggiata sotto gli alberi sull'orlo della rupe, con il fiume giù giù sotto. Ci sono almeno cento metri fino al fiume."

 Dalla descrizione, quella cittadina sembra esattamente Ronda anche se, mi pare, non venga citata espressamente nel romanzo. La piazza España (la plaza) è molto bella. 

Il 20 maggio 2022 visitiamo i bagni arabi. All'interno un sistema idraulico mosso da una ruota distribuiva l'acqua calda e fredda. La ruota era tirata da un cavallo.

Partiamo da Ronda, direzione Malaga, la capitale della Costa del sol.
Nel tragitto per Malaga vediamo dei parchi eolici notevoli con quasi tutte le pale funzionanti. 

Malaga
La Cattedrale è bellissima e maestosa, anch'essa era prima una moschea. La cattedrale barocca ha un'altezza impressionante. Colpisce il quadro della Decapitazione di San Paolo, abbastanza cruento, nel quale si vede San Paolo legato ad una colonna e appena decapitato, c'è un uso della luce particolare. 

Visito il Museo Picasso. Molto suggestiva una installazione che riproduce un filmato di Picasso che dipinge dietro ad un vetro con un pennello bianco. Con pochi tratti crea una forma di un animale o di un oggetto davanti a chi guarda: è un piccolo grande assaggio di un talento maestoso. Picasso era nato a Malaga nel 1881. Sono state le nipoti di Picasso a rendere possibile l'apertura di questo museo, donando le opere e le risorse finanziarie per mantenerlo. C'è un arazzo che riproduce l'opera le Demoiselle d'Avignon fatto da un artigiano. Molti furono scandalizzati da queste riproduzioni perché (per ovvi motivi legati al tessuto utilizzato) era impossibile riprodurre esattamente i colori originali dell'opera. Al contrario Picasso, artista aperto mentalmente, diceva che l'opera era bellissima perché così era reinterpretata, era un'opera d'arte che si trasformava e riviveva.
Nel 1953 Picasso fece un ritratto commemorativo di Stalin, in seguito Picasso venne  censurato  dal partito perché  protestò per la repressione in Ungheria da parte dell'Unione Sovietica.

Nel pomeriggio e nella serata facciamo un giro a Torremolinos, città molto turistica e piena di stabilimenti balneari, spiagge enormi e locali. Alla sera ci prendiamo un Arroz caldoso, un piatto di riso col pesce, simile alla paella de pescado, però più liquida e con spezie, molto buona.

domenica 22 maggio 2022

Miliardari

Negli anni cinquanta l'economista Simon Kuznets rese popolare l'idea che le disuguaglianze fossero uno sfortunato effetto collaterale della crescita economica in grado però di autoregolarsi: ogni volta che fossero diventate eccessive, diceva  Kuznets, la politica sarebbe intervenuta. La cosiddetta curva di Kuznets mostrava l'impennata delle disuguaglianze prima che fosse lentamente ridimensionata dalla ridistribuzione. Kuznets credeva che le società più ricche sarebbero state le più uguali. Ma negli ultimi dodici anni il sistema politico statunitense ha prodotto un'alimentazione fiscale marginale del 37 per cento (in calo rispetto al picco del 94% ai tempi di Kuznets) e un presidente apertamente ostile al processo democratico, insieme a 332 nuovi miliardari. 
Da Internazionale rivista

L'altra Giustizia La Corte di assise straordinaria di Piacenza (1945 - 1947)

All'Italia, al contrario di Germania e Giappone, verrà riconosciuta la facoltà di istruire autonomi processi contro i criminali di guerra, avendo il 13 ottobre dichiarato guerra al Terzo Reich, ottenendo lo status di cobelligerante della coalizione alleata.

Decreto Legislativo 27 luglio 1944, n. 159 Sanzioni contro il fascismo 

Decreto legislativo luogotenenziale (Dll) del 22 aprile 1945 n. 142 Istituzione di Corti  straordinarie di assise per i reati di collaborazione con i tedeschi che sottrae  alla competenza della Magistratura ordinaria tutti i reati previsti dal Decreto n. 159 per affidarli alle CAS.

DPR 22 giugno 1946 n. 4 Amnistia e indulto per reati comuni, politici e militari. Togliatti: non si può chiudere gli occhi davanti al fatto che [...] soppressa ogni libera voce di critica nell'attività di un governo tirannico, molto difficile diventava, specialmente alle giovani generazioni, distinguere il bene dal male, soprattutto pii quando il governo stesso interveniva con rigorose misure di organizzazione e di intimidazione per imporre un'esteriore e coatta disciplina

Claudio Pavone riferendosi alla magistratura che componeva le CAS ha scritto: ha celebrato la propria indipendenza assolvendo i fascisti in regime politico antifascista ma si era astenuta, di massima, dall'analoga celebrazione che sarebbe stata assolvere gli antifascisti in regime politico fascista.

Le condanne vengono quasi tutte impugnate in Cassazione (il 91,2%). Solo 13 imputati non si appelleranno. Dei 135 ricorsi presentati la Corte di Cassazione ne accoglie 94 (pari al 69,6%) i Giudici della Cassazione, in caso di accoglimento del ricorso, nella maggior parte dei casi decidono di annullare direttamente la sentenza e di ordinare la scarcerazione immediata dell'imputato (precisamente nel 64% degli accoglimenti).

Per i 13 che non non si appellano, la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso, in questo modo questi imputati vengono direttamente scarcerati per amnistia.

Fonte: L'altra giustizia di Iara Meloni