giovedì 18 luglio 2019

Viaggio a Lisbona

Siamo arrivati a Lisbona il 10 Giugno, soggiorniamo al quartiere dell'Alfama. Una sorta di nebbia che odora di sgombro, fritto su griglia alimentata a fuoco di lega, pervade tutto il quartiere, è una atmosfera di festa incredibile. E' la festa di Sant'Antonio da Padova, che in realtà è nato a Lisbona, è venuto a Padova solo negli ultimi anni della sua vita. C'è musica fino a mattina. Quasi tutti gli abitanti del quartiere mettono un tavolino sulla porta di casa e di offrono la Ginjinha o Ginjia che è un liquore fatto con le amarene e la grappa dal gusto gradevole e non troppo forte, Alcuni ti danno anche la Ginjia no copo de chocolate (la Ginjia nel bicchierino di cioccolato). 
Arriviamo a Praça Do Commercio, grandissima, scorre vicino il fiume Tago che sembra il mare perché ha una foce larghissima. Nella Casa Portuguesa de Pastel de Bacalhau ci prendiamo un Pastel de Bacalhau, è una crocchetta dorata ripiena di crema di baccalà e formaggio portoghese fuso, eccezionale, con il bicchierino di porto servito insieme. Vicino alla Piazza del Rossio in strada fanno anche le caldarroste, ma qui le vendono salate (non nel senso che sono care, sono cosparse di sale). Sempre da queste parti c'è l'Elevador de Santa Justa, l'ascensore di Lisbona che collega la Baixa (la parte bassa di Lisbona) al Bairro Alto, c'è una passerella che entra in un palazzo e collega la struttura dell'ascensore. L'ascensore è in ferro battuto progettato da un collaboratore di Eiffel. 
Una visita alla Fondazione Saramago è d'obbligo. L'entrata è gratis, così ha voluto Saramago, ma bisogna dare un contributo di 3 Euro per le guardie all'entrata. Il Museo è pieno di foto e libri e video di Saramago, C'è una maglietta con la firma di Saramago che dice in portoghese (più o meno) La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro.
Nel 1799 circa un terremoto fortissimo ha raso al suolo Lisbona, una delle poche cose rimaste in piedi è la Chiesa di Sao Roque ed è l'unica testimonianza dell'architettura portoghese dell'epoca. 
Visitiamo un centro commerciale molto originale, situato in un palazzo lussuoso dell'800 dove i negozi sono le stanze del palazzo, si passa da un negozio ad un altro visitando quel luogo molto bello.
L'11 Giugno prendiamo l'autobus e andiamo al Monastero Dos Jeronimos Fatto Costruire da Manuel I con i proventi delle spezie e dedicato alla scoperta della rotta per le indie resa possibile da Vasco De Gama. In questo luogo è stato firmato il Trattato di Lisbona.
Poi andiamo alla Torre di Belem, bellissima, impossibile visitarla per la coda chilometrica, rinunciamo e ci andiamo a prendere un Pasteis di Belem che è il dolce tipico di Lisbona, in città si chiama anche Pasteis de Nata, troppo buono.
Sul fiume Tago passa una strana barca, molto bassa sull'acqua, una specie di imbarcazione squadrata gialla e piena di gente, guardando bene non è un battello,  è l'Hippo Trip, un autobus anfibio che ti fa fare la visita della città e poi entra nel Tago.
Visitiamo il museo del Fado, per sapere qualcosa in più di questa musica portoghese struggente e malinconica. In un grande ritratto a parete dei fadisti più famosi riconosco Mariza. Avevo scoperto una sua canzone: Primavera un pò di anni fa e trovarla qui nel museo del Fado è una conferma. 
La sera si mangia una cosa troppo buona, un polpo (polvo) tenerissimo accompagnato da un purè di patate al limone.
Il 12 Giugno è proprio il giorno della Festa di Sant'Antonio. Alla Sé (la Cattedrale) viene celebrato un matrimonio collettivo con oltre dieci coppie di sposi, la cerimonia è ripresa dalla TV di Lisbona, i matrimoni sono in parte finanziati dal Comune tramite un concorso. Vengono distribuite piantine di basilico.

Visito il Museo della Resistenza di Lisbona, anche qui si festeggia il 25 Aprile però dell'anno 1974, giorno della caduta del dittatore Salazar. Scambio impressioni con persone del luogo e con una guida del museo. Il ritratto che ne esce di Salazar è di una persona molto scaltra, non ha attuato persecuzioni nei confronti di Ebrei prive di senso, ma semplicemente prendeva di mira ogni forma di dissenso appoggiandosi molto alla chiesa, anche per questo il suo potere è durato molto. Parlo con una persona di circa 50 anni nata in Mozambico perché suo padre è dovuto scappare da Lisbona a causa della dittatura. Nel museo c'è una foto di Antonio Salazar che sulla scrivania tiene un ritratto di Mussolini.
Un'altra cosa che è stata parzialmente risparmiata dal terremoto a Lisbona è la Igrejia do Carmo, una chiesa ormai priva del tetto (che è crollato con il terremoto). E' un luogo molto suggestivo e contiene un museo archeologico situato nella parte posteriore che ha resistito al terremoto.
E infine, una visita alla LX Factory, un simbolo di libertà e creatività nato nel 2008 ricavato dallo stabilimento di una stamperia di giornali, posta sotto al ponte 25 Aprile. All'interno ci sono ancora le macchine che stampavano i giornali. Un luogo giovane, molto moderno  fatto di murales bellissimi, locali moderni, una biblioteca, negozi, bar. Peccato non possiamo venire stasera a dare un'occhiata, bisogna tornare a casa.