sabato 30 ottobre 2021

Una gita a Padova (e dintorni)

Il 13 Ottobre 2021 arriviamo a Padova, visitiamo la Basilica di Sant'Antonio chiamata La Chiesa del Santo. Dentro c'è la tomba monumentale di Sant'Antonio attorniata dalle rappresentazioni dei miracoli che gli vengono attribuiti, ha risuscitato alcune persone, riattaccato un piede ad un'altra persona, il tutto rappresentato da altorilievi bellissimi in marmo bianco. Dal centro della chiesa la cappella dell'Arca (la cappella è chiamata così) è tutta illuminata con una luce che prende una tonalità azzurrina, riflessa del marmo bianco di Carrara. Al centro della cappella c'è il sarcofago, o arca, che molti toccano. La basilica è enorme, lunga 115 metri e larga fino a 38,5 metri. Altra cosa spettacolare nella Basilica è la Cappella del Beato Luca, tutta affrescata, risale al sec. XIII. Gli affreschi sono di Giusto de’ Menabuoi. Uscendo scopriamo che a Padova visse Padre Placido Cortese che durante il nazifascismo aiutò tanti internati slavi nel campo di concentramento di Vo Vecchio. Notare che gli internati in quel campo erano slavi e sono stati imprigionati in quel luogo dagli italiani. Dopo l'8 Settembre del 1943 Placido Cortese entrò a far parte della Resistenza fino a che venne catturato e torturato fino alla morte e poi probabilmente sepolto nella risiera di San Sabba. Il Presidente Mattarella il 5 Giugno 2017 gli ha conferito la Medaglia d'Oro al merito civile ed alla memoria.

Usciamo e ci troviamo in Piazza Antenore, dov'è la tomba di Antenore che dovrebbe essere, secondo la leggenda, il fondatore di Padova. Antenore appartiene alla mitologia greca e pare che fosse, tra l'altro, il padre di Lacoonte, quello che quando hanno accolto il cavallo di Troia nelle mura si è un po' incazzato perché ha detto che  non bisognava fidarsi dei Greci. Come sappiamo non l'hanno ascoltato. In realtà sembra che questi resti contenuti nella tomba non siano di Antenore ma di un guerriero ungherese morto fra il III e IV secolo.

Andiamo in Piazza dei Signori dov'è la  Torre dell'Orologio, che:

è una bellissima torre coperta di piombo, nella quale è quello artificiosissimo horologio, il quale oltre il battere, e il mostrar dell'hore, mostra il giorno del mese, il corso del Sole nelli dodeci segni del Zodiaco, li giorni della luna, gli aspetti d'essa col sole, & il suo crescere, e scemare. Fu inventore di questa opera mirabile Giovanni Dondio nobile Padovano Medico, & Astrologo celebratissimo, la cui famiglia poi per questo meraviglioso orologio cominciò a esser chiamata orologia»
(Angelo Portenari, Della Felicità di Padova)

L'orologio è ritornato a funzionare nel giugno del 2010 dopo un restauro. Manca il segno della Bilancia perché i segni rappresentati si rifanno al sistema zodiacale pre-romano nel quale le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia erano unite in una sola.

Non abbiamo potuto visitare il Palazzo della Ragione, ma entriamo nel Battistero, tutto affrescato da Giusto de' Menabuoi, al centro in alto il Cristo Pantocratore tutto intorno sono affrescati vari episodi Bibbia: le Nozze di Cana, la strage degli innocenti, l'apocalisse. Dal 2021 è patrimonio dell'Unesco.

Visitiamo il Quartiere ebraico, con tanti negozi di antiquari, le viuzze in pavé e vari localini. in una via vediamo una rappresentazione di un artista moderno, Dario Stironi dal titolo Sono a pezzi. E' una specie di androide composto da vari pezzi di plastica e rifiuti elettronici, vedi la foto. Sorprendente.

Vediamo Palazzo Bo, sede dell'Università di Padova ma purtroppo non riusciamo a visitarla perché contemporaneamente avevamo la visita prenotata alla Cappella degli Scrovegni. All'interno esiste il Teatro Anatomico, prima struttura stabile al mondo nella quale gli studenti di medicina assistevano alle autopsie. Costruito nel 1594, tutto in noce intagliato, aveva finestre cieche e gli studenti assistevano alle operazioni alla luce delle torce. E' stato utilizzato fino al 1872. Nel Palazzo Bo c'è la cattedra di Galileo che pare fosse sempre affollata da studenti che volevano assistere alle sue lezioni.

Visitiamo poi la chiesa degli Eremitani affrescata dal Mantegna. La chiesa ha subito i bombardamenti degli alleati, con la perdita di diversi affreschi in parte ricostruiti pazientemente con i frammenti rimasti, il soffitto a carena di nave in legno è stato rifatto dopo la guerra.

Andiamo alla Cappella Degli Scrovegni, una meraviglia tutta affrescata da Giotto.
Ultimo restauro è recente, risale al 2001, infatti i colori sono vividi e bellissimi. L' illuminazione intelligente adattiva a LED la valorizza. L'epoca è 1303 -1305. Si tratta di una delle opere più importanti dell'arte occidentale. Giotto l'ha realizzata all'età di 36 anni, commissionata da questa famiglia (gli Scrovegni appunto) che erano banchieri. Abbandonata l'arte bizantina, Giotto ha umanizzato i personaggi delle opere, sul viso dei personaggi viene rappresentata la sofferenza. Nella cappella c'è il primo bacio della storia dell'arte, pare ci fossero dei precedenti ma questo come realismo e bellezza è insuperato. I due innamorati che si baciano sono Anna e Gioacchino, Anna è Sant'Anna che è poi la madre di Maria. Ci sono anche qui varie scene della Bibbia, anche la scena dei Magi dove si vede la cometa di Halley.
Nel giudizio universale ci sono scene di torture e compaiono anche uomini di chiesa, una denuncia di Giotto.
La Cappella degli Scrovegni è stata definita la Cappella sistina del 1300. Giotto pare abbia imparato a Ravenna ad usare la prospettiva  e poi ha portato quest'arte a Padova. In basso i riquadri delle opere sono contrapposti, a sinistra ci sono le virtù e a destra il riquadro corrispondente del vizio. Le aureole dei santi sono nere perché il materiale color oro che è stato utilizzato si è deteriorato. Nelle scene dell'inferno compaiono anche un papa e un Vescovo che dà le benedizioni e si fa pagare.Visitiamo anche i musei civici degli eremitani, tra le altre cose ci sono reperti romani, pietre dure incise con la tecnica della Glittica e reperti egiziani portati da Giovanni Battista Belzoni. Belzoni costruì una macchina per l'irrigazione commissionatagli dal il Pascià, ma questi lo mandò via senza neanche pagarlo perché temeva sollevazioni popolari da parte della manodopera dell'epoca e così si mise ad viaggiare per le sponde del Nilo e diventò esploratore. Epoca 1800 circa.

14 Ottobre 2021

Abbandonata Padova, facciamo un giro per Abano Terme, pieno di Hotel di lusso che ospitano Spa e stabilimenti termali. Ci racconta un edicolante che ad Abano non esistono le terme come ad esempio a Salsomaggiore, ma qui ogni albergo ha una concessione per attingere all'acqua termale e per andare a raccogliere i fanghi in un lago termale qui vicino. Una passeggiata rilassante tra pensionati che si godono il soggiorno termale e poi ci spostiamo a Montagnana.

Montagnana è una delle poche città con le mura medievali ancora integre. Il paese è proprio racchiuso nelle mura medievali, ci sono diverse porte per accedere alla città. E' una bella cittadina suggestiva con una piazza enorme dove si trova la chiesa della Giuditta (il Duomo) con un affresco attribuito al Giorgione. A ridosso delle mura, in alcuni quartieri sono state costruite alcune casette basse attaccate alle mura medievali. Una di queste era aperta in fase di ristrutturazione e abbiamo potuto vedere proprio il muro medievale, lasciato faccia vista all'interno di una stanza, non capita a tutti di avere una parete di casa che risale al medioevo.