mercoledì 17 aprile 2024

In Toscana e poi fino al Lazio

  Il nostro giro inizia Giovedì 11 aprile 2024, arriviamo nel pomeriggio a Siena e subito entriamo in Piazza Salimbeni, dove spicca la sede storica (molto bella) della Banca Monte Dei Paschi di Siena, considerata la banca più antica del mondo. Giriamo sul retro dell'edificio e vediamo uno striscione commemorativo "verità per David". Proprio qui nel 2013 è precipitato dalla finestra del proprio ufficio David Rossi, responsabile della comunicazione della banca,  in circostanze non chiare, anche se la morte è stata considerata un suicidio. Piuttosto strana la vicenda, perché il corpo ha segni di colluttazione. Uno dei misteri italiani come quello di Roberto Calvi, Sindona e Raoul Gardini.

Proseguiamo ed arriviamo in Piazza Il Campo, bellissima con la sua forma particolare a cono con in fondo il Gavinone, lo scarico per il deflusso delle acque. Bellissima la vista dei palazzi intorno e della piazza, piena di vita e di giovani, molti di questi seduti intorno alla fontana, la Fonte Gaia. L'opera installata nella piazza è una copia dell'originale che è conservato nel museo di Santa Maria Della Scala.

Saliamo i 400 scalini della Torre del Mangia dove si può vedere un bel panorama della città. 

Bellissima la Cattedrale di Siena. Nella navata, alzando gli occhi un un incredibile davanzale mostra i busti di 171 Papi in successione cronologica. Pare che sia stato tolto Giovanni VIII perché veniva confuso con la leggendaria Papessa Giovanna, che costituiva motivo di imbarazzo per Chiesa di allora. All'interno c'è la Libreria Piccolomini che si trova nella navata sinistra. Nella libreria, che è tutta affrescata da Pinturicchio, pare con l'aiuto di Raffaello, ci sono dei bellissimi volumi miniati con i colori ancora vividi. Vediamo anche due acquasantiere che Wikipedia descrive così: due acquasantiere in marmo bianco di Carrara, pregevole opera di Antonio Federighi .

Bellissima anche la Chiesa della Santissima Annunziata

Passeggiando per Siena arriviamo alla Fontebranda, la fonte più importante di Siena, serviva all'approvvigionamento idrico, ad abbeverare gli animali e anche agli artigiani che tingevano le stoffe. Tra questi artigiani risultavvano i Benincasa, che erano i genitori di Santa Caterina da Siena (infatti chiamata la Santa di Fontebranda). Dante ha citato la Fontebranda nella Divina Commedia. Tuttora è presente l'acqua nelle sue vasche, dove nuotano pacifici alcuni pesci colorati.

12 Aprile

Ci spostiamo a Bagno Vignoni, passando per Montalcino, (dove ci compriamo qualche bottiglia di Brunello). Bagno Vignoni è un paese particolare della Val d'Orcia. La sua unicità sta nel fatto che, al posto della piazza centrale che solitamente si trova in ogni paese,  c'è una grande vasca termale. Attualmente è vietato immergersi in queste acque. Lì vicino, un piccolo parco archeologico, testimonia dell'esistenza in passato di mulini, che funzionavano sempre, anche in estate. Di solito nella stagione estiva i mulini sono in secca. Non in questo luogo, dove le acque termali davano un flusso continuo di acqua a 50 gradi, anche se nella stagione estiva lavorare a tali temperature doveva essere molto duro.


 Viaggiando da Bagno Vignoni, diretti verso le Terme di Saturnia, nei pressi del Monte Amiata, vediamo spuntare grandi sbuffi di vapore da dietro una collina. Proseguendo passiamo davanti ad un fantastico impianto: la centrale geotermica Enel Power di Bagnore 3. E' formidabile vedere un impianto di energia totalmente pulita. Questa "pentola a pressione" alimentata dal calore del magma terrestre, insieme ad una trentina di impianti simili presenti in questa zona geologicamente "irrequieta", fornisce quasi il 30% dell'energia necessaria alla Toscana

Arriviamo alle Cascate del Mulino di Saturnia, dove la natura si è scatenata superando la fantasia. Si arriva ad un vecchio mulino (come dicevamo esistevano mulini che sfruttavano il flusso continuo di acque termali). La ruota del mulino non c'è più ma esattamente di fianco a questo vecchio fabbricato in sassi scorre un torrente impetuoso di acqua a 37°. L'acqua ha formato tutta una serie di vaschette calcificate, bianche e chiunque può immergersi in questa gradevole acqua sulfurea. Tra l'altro l'entrata è assolutamente gratuita.

Vincendo la pigrizia, usciamo dall'acqua piacevolmente calda per dirigerci verso Pitigliano. La vista di questo paese è spettacolare. Pitigliano è a picco su uno scoglio di tufo. Tutto il paese è stato fabbricato con questa pietra. Tra l'altro arriviamo nel pomeriggio e la luce accentua il colore di queste rocce. Visitiamo il centro storico ed il ghetto ebraico, visto che questo paese è anche chiamato La Piccola Gerusalemme perché è stato abitato da una grande comunità ebraica nel 1500. Bellissima di sera la vista dell'acquedotto mediceo.

13 Aprile

Si parte la mattina, passiamo vicino al lago di Bolsena e siamo diretti a Civita di Bagnoregio (siamo nel Lazio). Civita è chiamata la Città che muore perché è situata su una piattaforma di tufo o lava ed è stata molto isolata e interessata da continue frane che erodono il piedistallo sul quale sorge. Nel 2011 solo 16 persone erano residenti a Civita. Attualmente però il turismo sta dando nuovo slancio a questo paese e inoltre sono in corso lavori di consolidamento del territorio. Civita è stata fondata dagli Etruschi, esistono diverse tombe etrusche, tra le quali la Grotta di San Bonaventura dove si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza che poi divenne San Bonaventura. Nel passato si accedeva a Civita attraverso cinque porte, mentre oggi è rimasta solo la Porta di Santa Maria (collegata dal ponte nuovo al Comune di Bagnoregio). Esiste inoltre una galleria scavata nella roccia (il Bucaione) attraverso la quale è possibile arrivare alla valle dei calanchi. Pare sia stata usata anche come rifugio antiaereo nella guerra.

E si riparte, andiamo ad Orvieto. Arriviamo davanti al Duomo di Orvieto che è di un'opulenza incredibile. I tre portali della facciata sono fatti con una strombatura profondissima di marmi a tortiglione che sono di colori diversi e tutti rifiniti con piccoli inserti metallici. I mosaici della facciata sono bellissimi, ci sono statue, bassorilievi, insomma potete sedervi lì davanti e restare un'ora a guardare i particolari di questa facciata. All'interno il pavimento è particolare, uniforme in calcare rosso. C'è la cappella del Corporale. Il Corporale è un pezzo di lino intriso del sangue del miracolo della Messa di Bolsena. Pare che del sangue fosse sprizzato dall'ostia spezzata e avesse macchiato questo tessuto che è conservato come reliquia e chiamato appunto Il Corporale. Poi c'è la Cappella di San Brizio, con i suoi affreschi eccezionali del 1500, fatti da Luca Signorelli. In questo capolavoro sono rappresentate scene del giudizio universale, con diavoli e dannati nell'inferno. Ma queste immagini sono talmente coinvolgenti che sono divenute  famosissime anche al di fuori della storia dell'arte. Nei negozi di Orvieto si vende una t-shirt con una famosa scena di un demone che porta sulle spalle una ragazza, che purtroppo mi sono pentito di non aver comprato. Sembra addirittura che questo lavoro fosse stato fonte di ispirazione per Michelangelo per realizzare la Cappella Sistina.

E poi in giro per la città vediamo la bellissima Piazza della Repubblica con con il campanile ottagonale della Chiesa di Sant'Andrea e il Palazzo Comunale. Non riusciamo purtroppo a vedere il Pozzo di San Patrizio per ragioni di tempo ma vediamo il Pozzo della Cava. Interessante (per ragioni storiche) pozzo scavato nel tufo, profondo ben 36 metri, abbastanza impressionante a vedersi. Il pozzo è stato voluto dal Papa Clemente VII nel  1500, con lo scopo dell'approvvigionamento idrico. Nel 1646 il pozzo venne chiuso al pubblico, quando a causa di un assedio vennero chiusi tutti gli accessi a Via Cava. Da quel momento il pozzo è stato considerato un luogo oscuro e opportuno per coprire delitti, come lo definì il delegato apostolico, ordinandone la chiusura definitiva con una copertura. Uno dei delitti più noti fu quello dei cinque ufficiali francesi che vennero gettati nel pozzo, sembra, per aver tentato di violentare le donne della Via Cava. Poi, nel 1984 il pozzo venne riscoperto, ma era profondo solo 24 metri perché era stato riempito di rottami, materiali di risulta da scavi ecc.  Nella stessa area storica della Cava vediamo il butto, la pattumiera del medioevo. Era un cunicolo con la forma a fiasco, sempre scavato nel tufo, con l'apertura nelle abitazioni del tempo,  che veniva usato come pattumiera e che è servito come una sorta di giacimento di reperti storici dell'epoca.

E via che si parte nella serata per fare sosta a Fabro (Terni) in un b&b

14 Aprile

E' l'ultimo giorno, non resta che tornare a casa, però ci facciamo un ultimo giro ad Arezzo. Visitiamo la Basilica di San Francesco, con la sua facciata scarna, perché è rimasta incompiuta. All'interno si possono vedere gli affreschi di Piero Della Francesca.

Roberto Benigni originario di un paese vicino ad Arezzo, qui ad Arezzo ha girato La Vita é bella, quindi ci sono anche percorsi (tour) che rievocano i luoghi del capolavoro cinematografico e anche cartelli in luoghi nei quali è stato girato il film.

Bellissima la Piazza Grande dov'è il Palazzo della Confraternita che ha un orologio astronomico molto bello. Entrando nel museo del palazzo è possibile vedere funzionare l'orologio dall'interno con tutti i suoi ingranaggi in movimento. 

Anche la Cattedrale dei Santi Pietro e Donato (Cattedrale di Arezzo) è molto bella, con il suo soffitto affrescato a volta e crociera: Il campanile ha una storia tutta particolare, infatti il campanile originario venne abbattuto nel 600 perché il suono della campane disturbava le adunanze a Palazzo dei Priori. Fu costruito un altro campanile vicino alla cappella absidale di sinistra ma venne abbattuto perché danneggiava le vetrate preziose. Quindi si iniziò la costruzione di un altro campanile, staccato dalla chiesa, ma trovarono una falda acquifera che ne avrebbe minato la stabilità, quindi i lavori furono interrotti di nuovo. Ricominciarono i lavori solo nel 1800 ma la torre venne finita solo nel 1937.

sabato 7 ottobre 2023

Classificazione sociologica delle generazioni


 

 Le classificazioni attualmente usate in sociologia per identificare le diverse generazioni delle persone

venerdì 15 settembre 2023

La Reggia di Colorno

Siamo stati alla Reggia di Colorno (Parma) il 3 Settembre 2023. All'entrata si può ammirare lo scalone dipinto in onore di  Napoleone (ci dice la guida che lui non è mai stato qui ma è venuta sua moglie mentre lui era in esilio). La reggia è in stile neoclassico con molti  trompe-l'œil e in stile francese. Prima il giardino della reggia era immenso, 3 km.  nello stile francese poi Maria Luisa l'ha ridimensionato trasformandolo secondo lo stile inglese. All'interno non sono rimasti tantissimi mobili, perché molti sono stati presi dai Savoia, alcuni sono tuttora a Roma nei palazzi delle istituzioni. La reggia è stata usata anche come manicomio dal 1871.  Anche Basaglia è stato qui nella sua missione di abolizione di quelle strutture o comunque semplicemente per la sua professione. C'era un'espressione dialettale che diceva: I vegnan tutt matt par vegn a Colorni. Dopo la seconda guerra mondiale la reggia è arrivata ad ospitare oltre mille malati. Vediamo un salottino molto bello con stucchi rococò del 1757. Tra i vari personaggi che vissero nella reggia c'era anche Ranuccio Farnese, uno dei due personaggi delle statue equestri della Piazza Cavalli di Piacenza. Dopo i Farnese fu la volta di Filippo V di Borbone e poi di suo figlio Ferdinando. Ferdinando era malvoluto in corte e benvoluto tra il popolo, una persona particolare e schiva che non amava la mondanità e studiava l'astronomia. Ferdinando voleva andare in convento ma lo fecero sposare a 14 anni, quando arrivò la moglie, pare che lui non fosse presente ad accoglierla (inolttre pare che preferisse le contadine). La guida ci dice che ha avuto avuto 16 figli, ma che solo 3 erano suoi. Passiamo in una stanza che contiene una collezione di  porcellane di fabbricazione viennese (nell'immagine un particolare di una statuetta).
Ferdinando dedica a San Liborio la chiesa nel complesso della reggia e poi costruisce il Convento dei Domenicani, lì vicino c'è un ponte dedicato a San Giovanni Nepomuceno (quello di Praga). La chiesa di San Liborio è rimasta intatta perché consacrata. Tutto quello che qui è presente è ciò che ha voluto Ferdinando. Nella chiesa sopra all'entrata c'è una tribuna molto grande, Ferdinando entrava e si sedeva nel coro non nella tribuna perché non amava farsi vedere. La tribuna era comunque collegata agli appartamenti nobiliari. Gli appartamenti sono molto belli, in particolare la stanza più alta di Ferdinando con rosa dei venti sul soffitto. La Rosa dei venti prima aveva una barra metallica collegata con una banderuola sul tetto, sensibile ai venti, quindi una specie di lancetta indicava che vento spirava in quel momento.


martedì 29 agosto 2023

Il primo Comune liberato

"La Prefettura di Piacenza?... Il Prefetto Fossa?... Siii?... Qui parla il nuovo Sindaco di Morfasso, il Comandante Selva..."

A quel punto dall'altra parte del telefono il Prefetto riattaccò bruscamente. Il Comandante Selva, che si trovava nell'ufficio dell'ex Commissario di Morfasso circondato dai suoi Partigiani, riappese la cornetta e sorrise. Era il 24 maggio del 1944. Morfasso in quel giorno divenne il primo Comune liberato d'Italia. 

 

Questo brano è tratto da Stuka su Piazza Cavalli Nascita della Resistenza nel Piacentino di Ermanno Mariani - edizioni Pontegobbo. L'immagine è una foto rielaborata del Comandante Selva - Archivio Museo della Resistenza Piacentina

 

venerdì 4 agosto 2023

Kunsthaus Zürich



 Mi è piaciuta molto la visita al Kunsthaus Zürich il museo più grande della Svizzera, a Zurigo. Tra l'altro, un colpo di fortuna inaspettato: il 26 Luglio 2023 il biglietto era gratuito (ho scoperto che il Mercoledì non si paga l'ingresso).

Già prima di entrare, sul piazzale antistante l'entrata del museo,  ci accoglie il faro di Pipilotti Rist, un'artista  svizzera che, nel settembre 2020, ha creato questa installazione, simile ad una  pianta aliena. A me ricorda un po' i tripodi della Guerra dei Mondi (anche se ha solo un gambo), però è molto più colorata, giallo-viola.  Nella sua testa conica ci sono dei fari high-tech che illuminano l'entrata del museo. Dev'essere interessante vederla di sera.

All'interno l'offerta del museo è eccezionale, tra le opere che abbiamo potuto vedere:

L'opera del Canaletto ricevimento dell'ambasciatore al palazzo ducale nella quale si può vedere una Venezia del 1700
Un'esposizione di Giacometti Giovanni e Augusto (quello della Giacometti Halle sempre a Zurigo)

  • Magritte la chambre d'écoute , le Grâces Naturelles
  • Joan Miró Portrait III 1938!
  • Francis Bacon Three studies of the male back
  • Richard Hamilton  interieur I
  • Tinguely con il suo Relief méta-mecanique sonore I. Si può vedere in azione qui il Relief méta-mecanique sonore II: https://www.youtube.com/watch?v=gEp0qw2_s5g&t=2s tanto per avere un'idea della genialità del personaggio.

Tra l'altro nella sala viene riprodotto un video nel quale si vede un'opera, sempre  di Jean Tinguely, una specie di enorme bicicletta molto elaborata, (presente nel museo), piena di cinghie e pulegge, (nel suo stile) che viene guidata, probabilmente a Parigi in mezzo a tanta gente festosa alla presenza di gendarmi perplessi. Tinguely è quell'artista che fa delle opere meccaniche molto divertenti e anticonvenzionali, come quelle che sono funzionanti nella fontana di Basilea.

e poi?

  • Andy Warhol, Big torn, la celeberrima Campbell's soup can
  • Edward Munch Winter in Kragerø
  • Felix Vallotton Des sables au bord de la Loire, molto bello
  • Camille bombois La foret e L'hiver dipinto quasi grafico
  • Picasso con varie opere tra le quali Femme assise au chapeau del 1921

e poi: Van Gogh, Monet, Degas, Renoir e varie opere di De Chirico tra le quali vedo per la prima volta Le muse inquietanti l'opera che fin da bambino mi ha colpito e infine Salvator Dalì con Mujer con cabeza de rosas, sempre eccezionale a mio parere.

Ad un certo punto ci avventuriamo in un mondo alieno, alquanto psichedelico. Ho visto persone che sono rimaste lì in quell'ambiente, sedute a terra e affascinate. Sono ripassato ancora di lì un po' di tempo dopo e quelle persone erano ancora lì, penso che avesse un effetto ipnotico. Sto parlando della Pixel Forest Turicum sempre della Pipilotti Rist (quella artista che ha fatto anche il faro all'entrata). Ne potete vedere un piccolo assaggio nel filmato ad inizio pagina.

E poi poteva mancare Kandinski ? E, tra le tantissime cose,  vediamo anche le opere di Giovanni Segantini, il famoso pittore trentino (quello che ha dato il nome alla Baita Segantini appunto).

Infine segnalo l'opera digitale di Nora Turato un'artista croata che vive ad Amsterdam che pubblica la sua opera nel Kunsthaus Digilab, la potete vedere qui: https://digilab.kunsthaus.ch/de/digitale-kunst/nora-turato

La homepage del Kunsthaus Digital in inglese è qui:  https://digilab.kunsthaus.ch/en


giovedì 18 maggio 2023

Climate change, unprecedented changes

 https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/resources/climate-change-in-data/

 









negli anni dal 1850 al 2020 il riscaldamento è senza precedenti in più di 2000 anni

martedì 2 maggio 2023

Amsterdam

 

Arriviamo ad Amsterdam il 27/05/2023 verso le 18, è un giovedì. Nel paese è la festa del Re ed è un totale tripudio di musica e giovani che ballano sulle strade a fianco dei canali. In molte delle case caratteristiche, che si affacciano ai canali, sono stati organizzati dei veri e propri dj set col dj che spara musica a tutto volume sulla strada e gruppi di giovani che ballano. Ogni tanto, sui canali passano barche piene gente in piedi che balla e canta a squarciagola.
Passiamo in Piazza Dam, vediamo il Palazzo reale, suggestivo con le sue macchie grigie lasciate dal tempo, in seguito vedremo, nel Rijksmuseum, un'opera che mostra com'era nel 1600.

Venerdì 28/04/2023
Spioviggina e c'è abbastanza freddo. Iniziamo con la visita al Rijksmuseum che avevamo già prenotato online da casa (così bisogna fare perché in caso contrario si rischia di non poterlo visitare). L'edificio esterno ha uno stile storico mentre le parti interne sono moderne. Da vedere assolutamente il giardino esterno, pieno di fori.
Il museo è enorme, con un'offerta di opere da vedere veramente imponente. Tra le tantissime cose vediamo le opere di Théresé Schwartze, un'artista già famosa nei primi del '900. I suoi ritratti all'epoca erano richiestissimi, una vera celebrità, tanto da raggiungere fama mondiale (non facile all'epoca per una donna).
Nel museo c'è il famosissimo autoritratto di Van Gogh, 'Autoritratto con cappello di feltro grigio'. All'epoca del ritratto i suoi fratelli non l'avrebbero riconosciuto, sofferente com'era e senza denti per una malattia. Van Gogh faceva autoritratti soprattutto per esercitarsi.
Notevole la ragazza con kimono bianco di George Hendrik Breitner in una posa che all'epoca doveva apparire erotica. Intorno al 1700 in Olanda era esplosa la moda dell'arte orientale, questo a causa dei commerci con il Giappone.
Nel Rijksmuseum c'è anche un grosso diamante, é il Diamante Banjarmasin; si tratta di un bottino di guerra, proveniente dal Kalimantan, la parte indonesiana dell'isola del Borneo, gli olandesi se appropriarono quando destituirono il sultano. Mi viene un dubbio: e vero o è una copia? Lasciare un diamante così grande esposto al pubblico in una misera bacheca di vetro non è un rischio? Mia moglie mi fa osservare che dev'essere vero, in questo museo c'è un autoritratto autentico di Van Gogh, quindi ci può stare anche un mega diamante.
L'Olanda importava spezie e anche oppio dalle colonie asiatiche e lo Stato alla fine del 19° secolo aveva introdotto il monopolio dell'oppio, si possono vedere esposte le confezioni simili alla stagnola che venivano utilizzate per conservarlo. Una delle colonie olandesi era a Java, ma anche in altre zone asiatiche, infatti nel Rijksmuseum c'è un intero padiglione di opere di origine asiatica, inoltre l'Olanda aveva importanti traffici commerciali col Giappone.
Sentito parlare di pittorialismo? Io mai prima, sono le opere di Eva Watson fotografie fatte con una tecnica chiamata soft focus, in modo da sembrare dipinti.
Gli artisti fiamminghi traevano grande ispirazione dagli italiani, sono esposte le opere di Kruseman che si ispira a Raffaello e inoltre diversi artisti dipingono luoghi italiani, pini marittimi, paesaggi italiani ecc.
Il Rijksmuseum contiene anche la Battaglia di Waterloo, un quadro enorme di Jan Willem Pieneman che ricostruisce fasi della battaglia che vide la disfatta di Napoleone, in realtà la scena centrale è monopolizzata dai comandanti dell'esercito anglo-olandese (i vincitori) e la battaglia è mostrata sullo sfondo).
In una sala del museo, attaccato alla porta di ingresso della sala c'è un enorme pezzo della decorazione di una nave inglese, un bottino di guerra dell'esercito Olandese.
Camminando per le sale, arriviamo alla Biblioteca più grande dell'Olanda completata nel 1881, molto bella .The Regents of the Spinhuis and Nieuwe Werkhuis, Amsterdam
Karel du Jardin (1626-1678), olio su tela del 1669. Anche questo è un dipinto di grandi dimensioni del 1699. Rappresenta la scena di un messaggero che porta una lettera ed interrompe un consesso dei dirigenti di una casa di correzione femminile. Molto suggestiva la scena e molto efficaci gli sguardi dei rettori che vengono interrotti.
Citizen in power! La repubblica delle sette provincie. Nel 1651 morì il Re Guglielmo I in modo improvviso. Cinque provincie decisero di non nominare alcun regnante. La Dutch Republic diventò una nazione senza Re e la casa degli Orange sembrava fosse finita. Tutto il potere e la gestione degli interessi economici passarono nelle mani dei cittadini. Uno dei fautori di questo nuovo corso fu
Johan de Witt of Dordrecht figura chiave nella politica della Repubblica delle Sette Province Unite, nel già nominato periodo d'Oro. Purtroppo nel 1672 Guglielmo I d'Orange prese il potere e de Witt e suo fratello furono uccisi in modo cruento.
Nel museo l'opera The Ridezaal of the Binnehof during the great assembly of 1951 di Bartholomeus van Bassen rappresenta l'assemblea che sancì questa decisione. Una particolarità di questa opera è che una parte della stessa è dipinta su una ribalta metallica incernierata a una tavola con il motto latino della Repubblica Olandese che significa 'L'unione fa la forza'. Quando lo sportello viene sollevato, la stanza appare vuota
Ricchissima la collezione del museo anche per gli oggetti d'arredamento e oggetti dell'epoca, ci sono bauli con intarsi di rame e tartaruga, tavoli con intarsi preziosi del 1700, molti oggetti d'oro, case delle bambole antiche, cabinet in avorio, oggetti intarsiati con pietre dure e perfino le
Wall guns, delle e antiche armi da muro da appoggiare alle mura difensive per poter essere usate, praticamente un prototipo delle mitragliatrici pesanti (non oso pensare al rinculo che dovevano avere).
Tra le opere particolari ci sono i quadri di Adriano Coorte, che dipinge oggetti della vita quotidiana come un mazzetto di asparagi, però lo fa molto bene queste opere sono modernissime.
E poi arriviamo alle opere di Rembrandt van Rijn, una delle superstar fiamminghe (come Van Gogh) Rembrandt: I sindaci dei drappieri praticamente dei funzionari che controllavano la fattura dei drappi e tappeti che ci guardano dritti negli occhi, come se li avessimo interrotti, incredibilmente espressivo; Autoritratto come San Paolo dove Rembrandt ha usato il proprio volto per raffigurare il personaggio biblico con la luce che spunta da una finestra. La sposa ebrea nel quale si vede il sentimento tra due sposi. Una delle opere più apprezzate di Rembrandt. Si chiama la sposa ebrea perché prima si pensava che i personaggi fossero padre e figlia, col padre che benediva la figlia che stava per sposarsi.

 Cimone e Pero è l'opera di Willem Drost che fu il pupillo di Rembrandt. Il mito di Cimone e Pero  tratta della storia di una figlia, Pero, che allatta segretamente il padre, Cimone, dopo che lui è stato incarcerato e condannato a morte per fame. la cosa viene scoperta da un secondino, ma questo atto di pietà impressiona carcerieri che concedono il rilascio del padre, ed è rappresentato come un grande atto di pietas.
Nel museo infine c'è un grande quadro di Rembrandt famosissimo, la Ronda di notte, che ha un uso della luce spettacolare. L'opera è protetta da una enorme vetrata e c'è una enorme apparecchiatura che scansiona la tela, monitorando la deformazione e le fratture della stessa.

Il massacro degli innocenti è un'opera cruenta, che mostra uomini nudi che sgozzano bambini, è la rappresentazione del massacro degli innocenti di Erode. L'autore è Cornelius van Haarlem. Se vi capita di notare un cappello bucato questo è il cappello di Ernst Casimir, un comandante dell'esercito olandese al quale gli spagnoli spararono  in testa senza ucciderlo.
Altre due opere formidabili, sempre di Rembrandt: An old woman reading  e Jeremiah lamenting the destruction of Jerusalem.
Uscendo dal museo ci capita di vedere l'altro lato della stazione del treno, modernissima con una struttura di copertura in acciaio e vetro colorato e l'acqua subito lì vicino, cosa che non ti aspetti. 

Girando per la città (bellissima) di Amsterdam si scoprono cose molto particolari, un giro nel quartiere a luci rosse, è ovvio, con tutte le vetrine con i neon rossi, ce ne sono vie intere, e le donne (molto belle). Amsterdam è un paese così tollerante e libero che tu puoi trovare una via
Prostitute immediatamente vicina alla Chiesa Vecchia.
Cambiamo decisamente argomento con Il quartiere Bejinhof (il quartiere delle beghine), chiuso dalla case in stile olandese e con un prato verdissimo. Assaggiamo gli stroopwafels, un dolce tipico fatto con un wafer farcito di caramello all'aroma di cannella, da non perdere. 


Sabato 29/04/2024, è una bella giornata di sole e scopriamo l'area museale esterna del Rijksmuseum, è bellissima e piena di fiori. Saliamo sul battello per una piccola crociera sui canali di Amsterdam. Il comandante al microfono, ci informa che ci sono le audioguide in tutte le lingue e prende amichevolmente in giro in giro la lingua tedesca, questo significa che loro si sentono diversi anche se a noi i due linguaggi sembrano quasi uguali.
Si naviga sui canali, Amsterdam ha più canali di Venezia. Si tratta di una rete idrica di canali che risale al 1700. All'epoca l'Olanda con la Compagnie delle Indie aveva le colonie e commerciava con diversi paesi asiatici ed era leader nel commercio dei bulbi dei tulipani, (era la cosiddetta Età dell'Oro) e così Amsterdam è diventata una città fiorente e ricchissima, tanto che aveva problemi gravi di sovraffollamento. Per questo è stata escogitata cintura dei canali che ha permesso di incrementare del quadruplo lo spazio vivibile, rubando la terra al mare. I Polder sono i caratteristici campi circondati da un argine, si tratta di terra sottratta al mare che fu resa coltivabile. Nel giro in barca passiamo attraverso la Chiusa di Haarlem fatta per evitare l'invasione del mare in caso di inondazioni, il mare aperto allora era ancora collegato (ora la chiusa non è più usata ma la struttura è rimasta). Purtroppo nel corso degli anni, spesso si verificavano tempeste ed inondazioni, che distruggevano in modo devastante le colture. Inoltre i Polder allagati non potevano più essere utilizzati per svariati anni a causa del sale marino. Negli anni '30 iniziò la costruzione di un'opera immensa: la diga Afsluitdijk lunga 32 km e alta più di 7 metri e che è anche un'autostrada sulla sommità dell'argine, e che ha risolto il problema del mare.
Le case che caratterizzano la città di Amsterdam sono molto strette in facciata perchè venivano esatte le tasse in base alla larghezza della facciata dell'abitazione. Molte di queste case infatti sono strettissime davanti e poi si allargano.
Amsterdam è stato tempio dell'illuminismo, da sempre qui c'è libertà, tolleranza. La religione non invade la vita pubblica, l'Olanda è un paese libero da pregiudizi religiosi, il 47% degli adulti, secondo le statistiche dichiara di non riconoscersi in alcuna religione anche se ci sono belle chiese cattoliche. Nel nostro giro in battello, passiamo sotto all'Omomonumnt, un ponte rosa eretto a testimonianza della tolleranza e della libertà della città di Amsterdam nei confronti delle minoranze lgbt+
La nostra barca arriva davanti al Felix Meritis costruito nel 1788, in epoca illuminista. Il Felix Meritis è stato pensato per accogliere scienziati, artisti, imprenditori e intellettuali, un circolo culturale di altissimo livello. Oggi al Feliz Meritis si tengono concerti, incontri, convegni, mostre e altro ancora.
E poi ancora: la Casa delle teste, un edificio in stile rinascimentale che ha sei teste sulla facciata. La leggenda dice che le teste erano appartenute a sei ladri che sono stati sorpresi dal cuoco mentre cercavano di rubare in casa. Il cuoco decapitò i ladri, uno ad uno, col coltello del pane. In realtà rappresentano gli dei: Apollo, Cerere, Mercurio, Minerva, Bacco e Diana.
La Rode Hoet, altro bellissimo palazzo, pare che le case venissero arricchite da simboli e insegne per renderle distinguibili, prima che venisse introdotto l'uso dei numeri civici. Ad Amsterdam alcune persone abitano su barche, ormeggiate lungo i canali, sono le Houseboat, ma non sono solo abitazioni, ma anche birrifici, locali, addirittura un allevamento di galline. Attualmente l'amministrazione pubblica di Amsterdam non concede più permessi per ormeggiare queste imbarcazioni e quindi sono molto ambite.
Uno dei grattacieli di Amsterdam è la Torre Adam che è stata di proprietà della compagnia petrolifera Shell fino 2009. Nel 2012, la torre è stata riqualificata ed ora è sede di uffici ed attività. Sul tetto della torre Adam c'è l'altalena più alta d'Europa, a sbalzo nel vuoto a 100 mt. di altezza. La voce della guida racconta che il Canale del mare del nord, ovvero la via che consente il traffico delle navi fino al porto di Amsterdam, in un certo periodo era pieno di limo, per questo il Re fece scavare a mano con le pale per riaprirlo, occorsero  10 anni di lavoro, con gli operai che erano in condizioni pietose, vivevano in capanne di rami, legno, terra e paglia.
Il Muziekgebouw è jazz sull'acqua.
Il Muziekgebouw è un palazzo modernissimo sull'acqua, avveniristico, tutto vetrate, qui la musica è l'elemento fondamentale. Il Muziekgebouw raccoglie ogni genere di strumento, dal theremin ad ogni tipo di strumento etnico, è la sala da concerto principale di Amsterdam.
Scivolando sull'acqua con la nostra barca, incontriamo una nave verde enorme, sembra un transatlantico: è il Nemo, il museo della scienza progettato da Renzo Piano, sopra il Nemo ha un terrazzo enorme con giochi d'acqua per i bambini. Dentro ci sono avanzatissimi strumenti didattici per insegnare la scienza ai bambini.
Il Waterlooplein, era un mercato ebraico, durante il nazismo è stato smantellato e le case del quartiere sono state saccheggiate oppure qualcun altro se ne è appropriato. Ora il mercato è stato ripristinato, ma ha perso il carattere ebraico. Arriviamo al Ponte Blu, chiamato così perché un tempo era colorato di blu, ora è un ponte levatoio e poi il Ponte Stretto, chiamato così perché una volta era talmente stretto che a stento potevano attraversarlo due persone a piedi nello stesso momento. La leggenda dice che fu finanziato e fatto costruire da due sorelle che abitavano ai 2 lati del canale per potersi visitare. Vediamo poco dopo il Teatro Carrei, costruito da Oscar Carrei un famoso circense e poi l'Hamstelhotel, l'hotel più famoso e più caro dei Paesi Bassi costruito nel 1876, ha ospitato la Regina Elisabetta e i Rolling Stones, dentro ci sono i rubinetti d'oro.

Dopo la crociera sui canali ci dirigiamo alla Basilica di San Nicola fatta da Adrianus Cyriacus Bleijs (1842-1912) in stile neo barocco ispirato proprio alla controriforma (contro i protestanti) e all'architettura romana. Il 17 marzo 1885 venne posta la prima pietra. Lateralmente c'è una grande Via crucis fatta da artisti olandesi ispirati allo stile italiano.