sabato 22 settembre 2018

Camera a Sud Ovest

Cose meravigliose viste in un viaggio nel sudovest dellla Sicilia. Siamo arrivati a Noto, dove abbiamo dormito, la Cattedrale di San Nicolò è bellissima, non per niente inserita nella lista dell'UNESCO. La sera la facciata si illumina con i raggi del sole del tramonto e diventa di un giallo ambrato.  Il giorno successivo ci siamo spostati a Vendicari, oasi naturalistica dove si possono vedere i fenicotteri e c'è una vecchia tonnara che è un luogo incredibile, che è stata usata come ambientazione per almeno un episodio di Montalbano. Il mare e la giornata sono meravigliosi, entriamo in un'acqua cristallina passando su un tappeto di posidonie, poi ci sediamo fra le colonne della tonnara in mezzo ai resti delle formaci che usavano i pescatori per bollire il tonno che pescavano.
Il 18 settembre siamo a Modica, nella chiesa di San Giorgio dove c'è una meridiana sul pavimento che indica il mezzogiorno attraverso il sole che entra da una finestra della chiesa. Tutte questi edifici, fatti con una pietra particolare di colore chiaro e con le palme intorno hanno un fascino speciale. In molti di questi luoghi è esposto il rittratto di Don Puglisi il grande sacerdote ucciso dalla mafia.
A Modica fanno un cioccolato particolare fatto a freddo (mescolato con lo zucchero a 40 gradi al massimo), quando lo si assaggia si sentono i grani dello zucchero, ma questo procedimento conserva maggiormente le proprietà del cacao e fa meno male, inoltre non si scioglie facilmente con il calore.
Assaggiamo la cremolata, una granita al cioccolato potentissima.
Arriviamo a Ragusa, la parte vecchia della città si chiama Ibla, ci arriviamo a piedi di sera percorrendo le innumerevoli scalinate che la caratterizzano. Arrivati alla Ibla un blackout ha spento tutte le luci delle vie che portano alla Cattedrale di San Giorgio e questo conferisce un'atmosfera particolare. La piazza della cattedrale è illuminata, la cattedrale è imponente.
Il 19 Settembre siamo a Siracusa, soggiorniamo ad Ortigia, che è praticamente la vecchia Siracusa ed è un isola, è collegata a Siracusa dal Ponte Umbertino, sotto al quale siamo riusciti a passare con una barchetta che passava per un pelo soltto alla basse arcate del ponte. Transitando ci siamo coricati sul fondo della barca. Soggiorniamo in un vecchissimo appartamento popolare nel cuore di ortigia. La piazza della cattedrale di Ortigia è una cosa incredibile. La cattedrale è bianchissima, stupenda, risultato di una serie di contaminazioni. Prima era un tempio greco, ci sono ancora le colonne doriche all'interno, poi il tempio è stato incorporato in una chiesa,  quindi è divenuto moschea, poi modificato dai normanni, poi c'è stato il terremoto del 1693, che ha distrutto quasi tutta questa parte della sicilia. La facciata della chiesa è andata distrutta ma la struttura ha tenuto, è stata ricostruita ed è diventata quella che è attualmente. La pavimentazione esterna della piazza è bianchissima e lucidissima, levigata da millioni di passi, alla sera le luci si rispecciamo e sembra quasi un lago, intorno i palazzi sono stupendi. Sotto alla cattedrale c'è un sotterraneo che porta fino al mare. E' stato scavato per ricavare la pietra con la quale è stata costruita Siracusa, poi è divenuto un desposito d'acqua, ci sono i resti di una cisterna enorme che è collegata direttamente alla Curia Vescovile con dei gradini, perchè durante la guerra questo sotterraneo era un rifugio antiaereo. Il sotterraneo è 18 metri sotto la piazza, ci sono ancora i resti dei pozzi greci con i buchi interni che servivano a percorrere il pozzo. C'è una stanza nella quale veniva custodita la grande statua d'argento di Santa Lucia (che ora è nel duomo). Si tratta di tonnellate d'argento che gli abitanti del luogo portano in processione fino all'altra chiesa di Santa Lucia che si trova nella Siracusa alta con sforzi immani (la portano tutta a forza di spalle). Durante la guerra è stata messa nei sotterranei e protetta da un portone di ferro gigantesco con dei cardini mostruosi perchè avevano paura che gli alleati la prendessero per fonderla visto il fabbisogno di metalli dovuto alla guerra. Proprio qui vicino, a Cassibile è stato firmato l'armistizio dell'8 Settembre del 1943.