Oppure Reggio Emilia, come tutti ormai dicono. E' stata fatta anche una mozione in Consiglio Comunale, da parte di un Consigliere Comunale di Forza Italia che proponeva, nel 2018, l'adozione del nuovo Toponimo, ormai di uso corrente, ovvero Reggio Emilia.
A Reggio Emilia siamo arrivati la domenica 26 di maggio 2014. In pieno centro vediamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta (il Duomo) con le sue statue di Adamo ed Eva sdraiati sulla cornice del portale principale. La facciata presentava anche dei mosaici con il Cristo pantocratore, che poi sono stati meglio conservati nel Museo Diocesano. Subito dopo visitiamo il Museo del Tricolore (il tricolore è nato a Reggio Emilia), prima era orizzontale, poi sotto l'influenza estetica della Rivoluzione Francese è stato messo in verticale. Il museo è all'interno del Comune di Reggio Emilia, un bel palazzo storico. Vediamo anche la sala consiliare, dove un Consigliere, molto gentile, appena terminata la celebrazione di un matrimonio, ci spiega queste cose e ci mostra la medaglia d'Oro al Valor Militare che è attaccata al Gonfalone Comunale. Reggio Emilia fu insignita della medaglia d'Oro per i suoi meriti nella lotta di Resistenza contro le forze naziste.
Nel museo vediamo le bandiere e gli stemmi della Repubblica Cisalpina che fu una repubblica sorella, conseguenza diretta della Rivoluzione francese i cui effetti arrivarono anche nel territorio italiano. Uno dei simboli della Repubblica Cisalpina è un fascio littorio, che infatti è stato uno dei simboli della Rivoluzione Francese (in seguito se n'è appropriata la dittatura fascista).
Visitiamo poi la chiesa dell'Immacolata Concezione e San Francesco col suo mosaico di San Francesco sulla facciata. E' interessante sapere che nella Sacrestia di questa chiesa, nel 1943, si è costituito il CNL di Reggio Emilia.
Ci perdiamo nella sconfinata collezione Lazzaro Spallanzani, nei Musei Civici di Reggio Emilia. Si tratta di una enorme collezione di reperti naturalistici, provenienti da ogni parte del mondo, raccolti dallo scienziato dell'Università di Pavia (Lazzaro Spallanzani) che il Comune di Reggio Emilia ha acquistato nel 1799. Il bello è che lui la chiamava piccola raccolta di naturali produzioni. Si va dalle scimmie ai coccodrilli impagliati a ogni genere di reperto in formalina, compresi feti di ogni provenienza, c'è perfino una testa rimpicciolita dai cacciatori di teste, gli Jivaro dell'Amazzonia Peruviana. Questi mummificavano le teste dei nemici con un'operazione delicatissima, riuscivano ad estrarre le ossa del cranio senza rovinare la pelle della faccia e poi inserivano delle pietre riscaldate. Nell'immagine una testa in porcellana che rappresenta le parti del cervello. Mi ha incuriosito un cartellone grafico con grandi personaggi e scienziati, scrittori e personaggi in una scala temporale dal 1700 alla fine del 1800, si va dallo stesso Spallanzani a Darwin a Mary Shelley al Lombroso, molto accattivante.
Bella la chiesa di San Prospeto con la torre ottagonale a fianco e, infine la chiesa di San Pietro.