lunedì 21 marzo 2016

Idomeni, Grecia

Due cose della giornata di ieri, due cose collegate fra loro mi hanno colpito o comunque ne sono stato coinvolto: una è il Congresso Provinciale dell'ANPI che si è tenuto a Piacenza presso la sede della CGIL. Nel corso dei lavori è stato approvato un documento integrativo a quello del congresso fatto dall'amico Stefano Zammatti che diceva più o meno così:

l'ANPI dev'essere vicina alla nuova Resistenza dei popoli in lotta contro i regimi, la depauperazione del territorio e dei beni comuni e la negazione dei diritti fondamentali. L'ANPI deve divenire naturale evoluzione dell'eredità resistenziale.

Poi, nella nottata, un eccezionale servizio di Gazebo (Rai 3) sui rifugiati in eterna attesa in tenda sotto l'acqua e nel fango a Idomeni in Grecia, sul confine Greco-Macedone.  
Gente che non ha niente e offre un piatto di spaghetti ad un giornalista italiano che va ad intervistarli. 
I disegni di Sherazad, 8 anni, un talento che spunta dal fango come qualcuno ha detto su Twitter. Persone che cercano di guadare il fiume Konska per passare il confine, inutilmente. 
Mohamed, il ragazzo siriano che parla un ottimo inglese e, nonostante tutto, sorride.

Nella foto un disegno di Sherazad.


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